tradimenti
Lo Chalet - Pt2
di Hank1980
19.09.2024 |
5.386 |
7
"Ancora due affondi e poi il terzo fu decisivo per entrambi..."
Durante la giornata ci fu il classico chiacchiericcio, era stata una notte movimentata per tutti, e ben presto ci rendemmo conto che non poteva essersi trattato semplicemente di un sogno. Claudia era fortemente imbarazzata per quanto successo, era l’unica ragazza fidanzata in quel gruppo ed era anche quella che era stata la prima notte con Marco, davanti al suo ragazzo. E poi quello che era successo dopo, quello che avevo fatto io… Insomma, non voleva e non volevamo, che tutto diventasse pubblico. Eravamo imbarazzantissimi, non avevamo ancora parlato tra di noi dell’accaduto.. poi finalmente trovammo un momento, io le dissi:
“Claudia, ti va di parlare di ieri sera?”
Claudia mi guardò è disse:
“Dimmi solo se ti è piaciuto”.
Questa domanda mi mise in difficoltà, mi costrinse a farmi delle domande, e ad ammettere cose che non avrei voluto ammettere, né affrontare. Come prima cosa Claudia era stata scopata davanti a me, solo per questo sarei dovuto essere sconvolto e incazzato, mi sarei dovuto sentire tradito, e invece no.. non erano questi i sentimenti che provavo.
Seconda cosa, mi ero eccitato. Terza cosa, mai avrei immaginato di sentire il sapore di un uomo, né tanto meno di ripulire la mia donna dalla venuta di un uomo, e ancora meno mi sarei immaginato di venire facendolo. Cosa avrei dovuto rispondere? Mi sarebbe servita una vita per mettere insieme le idee, ma, invece, con tutta la semplicità del mondo dissi la verità, risposi solamente:
“..... Si…..”
Claudia mi sorrise, mi si lanciò addosso, mi baciò profondamente e disse:
“E’ stato tremendamente eccitante, pensavo fossi arrabbiato…”
Era vero, era stato eccitante e non smettevo di pensare a quanto successo…
Claudia mi guardò, cercava complicità e mi disse:
“E’ bello aver vissuto questa situazione con te… non mi era mai capitato.. ”
Parlammo un pò, ci confidammo e arrivammo a pensare che questa situazione ci avrebbe avvicinato ulteriormente, non molte coppie avrebbero fatto quello che avevamo fatto noi la sera prima. Intanto il tempo passava, e si avvicinava la sera.
A cena, con gli altri, Marco aveva un atteggiamento particolare, era schivo, ma Luca ci guardava in maniera particolare, e onestamente anche Dario. La sensazione era che Marco avesse detto qualcosa a quei due. Guardai Claudia, ci scambiammo uno sguardo preoccupato, forse Luca e Dario, i migliori amici di Marco, sapevano. Luca, il solito scemo disse a Claudia:
“Allora, sei riuscita poi ad infilare quel pigiama? Dormito bene?”
Claudia rispose:
“Dormito benissimo, grazie”
E così una serie di battutine, ma tutte a Claudia, nessuno mi considerò, bene, non avrei saputo come gestire allusioni nei miei confronti.
Dopo aver mangiato, e bevuto.. dopo esser stati tutti a far baldoria, a scherzare, Marco si alzò in piedi, prese per mano una ragazza e disse:
“Buona notte a tutti…”
Luca rispose
“Buona scop.. notte anche a voi” e tutti scoppiarono a ridere.
Rimanemmo un po’ di sasso. Non so, forse Claudia si aspettava potesse succedere ancora quanto accaduto la notte precedente, un pò rimasi deluso anche io… entrambi anche se non ce lo eravamo detto, un po’, avevamo delle aspettative, avremmo voluto sentire quella porta aprirsi nuovamente, sentire quei brividi… ma ben presto iniziammo a sentire solo Marco e quella ragazza darci dentro e capimmo che la serata e quella vacanza sarebbe finita in quel modo. Alcune coppie si appartarono e io e Claudia decidemmo di andare in camera, saremmo dovuti essere eccitati, e desiderosi di fare sesso, non che non lo fossimo, ma, onestamente c’era un velo di delusione… da parte di entrambi.
Entrammo in camera, non dicemmo nulla, mettemmo il pigiama, ci infilammo sotto le coperte iniziammo a baciarci, presi a palparle i seni, erano morbidi, e riempivano tutta la mia mano, Claudia aveva una carnagione chiara, era così pura, così bella, ripensai al contrasto tra quella pelle candida, profumata, e quel cazzo venoso che la penetrava appena la notte precedente, anche adesso mi ritornavano quelle immagini, quegli odori, quei sapori. Mi stavo eccitando, molto.. poi Claudia disse, devo andare in bagno, però, vieni con me, stai fuori così non entra nessuno. Ci alzammo e ci dirigemmo verso il bagno, Claudia entrò e dopo poco uscì. Ci dirigemmo verso la camera, ma prima di entrare sentimmo:
“Buonasera piccioncini”
Era Luca, non era solo, era con Dario.
“Ciao ragazzi, scusate, eravamo, insomma, stavamo per andare a dormire… cosa c’è?”
“Chiacchieriamo un po', vi va?” e prima che potessimo rispondere aggiunse “Marco mi ha detto della scorsa notte” Luca mi guardò e disse “Mi ha detto proprio tutto”.
Risposi:
“E cosa ti ha detto”
“Ha detto che siete molto più interessanti di quello che sembrate, ha detto che…” e guardò Claudia “ha detto che non avevamo capito nulla di voi e che sarete i primi ad essere invitati a queste feste”.
Claudia sorrise, voleva tanto essere accettata da quel gruppo. Luca continuò:
“Ha detto che siete ufficialmente dei nostri, e io e Dario siamo venuti a verificare che sia vero quanto dice”.
Così dissi:
“Che vuoi dire che siete venuti a verificare?”
Luca mi si fece più vicino e mi disse quasi con aria di sfida:
“Secondo te che vuol dire?”
Dario prese la parola:
“Ragazzi, rilassatevi, Marco ha detto che ieri ha passato una bella serata con voi due e che avremmo dovuto conoscerci meglio, quindi abbiamo pensato di farvi compagnia, ma se non volete andiamo via, non ci sono problemi, è solo che purtroppo dovremmo dire a Marco che non siete poi così fantastici”
Claudia mi guardò, la vidi respirare a fondo e vidi lo stesso sguardo sul suo viso, lo stesso della notte precedente, quella con Marco. Io tirai giù un po' di saliva.
Claudia disse:
“Ragazzi, dateci cinque minuti, stavamo discutendo di una cosa, dateci solo cinque minuti e poi ….” mi prese per un braccio e mi trascinò in camera, si girò ancora verso di loro e disse “scusate, ci servono cinque minuti”
Chiuse la porta della camera e mi disse:
“Cosa facciamo? Se ti va li facciamo entrare..”
“Claudia, sono in due.. cioè, non lo so.. tu sei sicura?”
“Dai, ci sei sempre tu, e se le cose si mettono male puoi intervenire”
Mi dette questa responsabilità anche se sapeva bene che non ero il tipo da imporsi, soprattutto su due ragazzi complici tra loro.. Claudia mi disse:
“Vediamo cosa vogliono, a mandarli via c’è sempre tempo”
E aprì la porta….
Luca e Dario quasi non ci speravano più, ma quando videro la porta aprirsi non ebbero alcuna esitazione ed entrarono. Luca chiuse la porta alle sue spalle.
Iniziammo a chiacchierare, poi ci sedemmo sul letto, Dario era seduto accanto a Claudia, e iniziò a a sfiorarle le gambe, come se fosse tutto normale, come se la mano sulla sua coscia fosse finita per caso, durante un discorso, Claudia mi guardò, le feci uno sguardo ma non ero sicuro avesse capito. Dopo qualche minuto di conversazione, anche piacevole, mi feci coraggio, interruppi quei discorsi che lentamente stavano andando verso il sesso e dissi:
“Claudia, se sei stanca Luca e Dario possono andar via”
Lei mi rispose,
“Tu sei stanco?” Quasi involontariamente, preso da una strana libido di vedere due uomini li per Claudia, davanti a me, specie dopo quanto successo la notte prima, risposi:
“No, io no, tu?”
“Nemmeno io”
Così Luca disse:
“Bene, quindi restiamo”
Di lì Luca e Dario cambiarono atteggiamento, iniziarono a parlare tra di loro, come se noi non esistessimo.
Luca si girò verso Dario e disse:
“Fai prima tu?”
Dario rispose:
“Ok.. ma se vuoi possiamo farlo in due.. e lui (riferito a me) si gode lo spettacolo”
Luca rispose quasi subito:
“Meglio di no.. non vorrei che il fidanzatino qui la prendesse male. Ci penso io a lui.. tu divertiti con lei”
Io e Claudia ci guardammo, lei mi fece cenno di star tranquillo, la assecondai.
Vidi Dario prenderla per un braccio e dire:
“Vieni qui zuccherino, adesso fai la brava” e la condusse verso il letto.
Allo stesso tempo sentii anche il mio braccio essere preso con forza ed essere tirato, ma da Luca che disse:
“Questo spettacolo non è per te, vieni” Rimasi di sasso, Luca iniziò a guidarmi verso una porticina della stanza, era una cabina armadio, aprì la porta della cabina armadio e disse:
“Tu aspetti qui” Mi condusse all’interno e prima di richiudere la porta disse a Dario:
“Goditela Fratello, fai con calma”
E richiuse la porta della cabina armadio, ma rimanendo all’interno, con me.
Sentivo Dario provarci con Claudia, io ero eccitato, e sapevo che lo era anche lei, la situazione era del tutto nuova, strana. Iniziai a sentire Dario dirle di volersi divertire e che sarebbe stata una serata memorabile, io ero lì nella cabina armadio, e non capivo il perchè, di sicuro non sarei rimasto lì chiuso mentre Dario si divertiva con Claudia, non sarei rimasto tagliato fuori, soprattutto quando iniziai a sentire dei rumori dall’altra stanza, sentivo Dario dire a Claudia : “Sei stupenda” … “Togli anche questo”..... “Metti il cuscino sotto la pancia”, poi rumore di vestiti, e poi, quasi subito, sentii Claudia dire “No, che fai? Fai piano..” dei mugolii e dei gemiti. Non sapevo cosa stesse accadendo e cercai di aprire la porta della cabina armadio, sarei entrato, ma mi sentii tirare via, era Luca, mi girai verso di lui e dopo un attimo di smarrimento, capii perché non era rimasto con Dario.
Luca disse a bassissima voce:
“So cosa hai fatto con Marco” e mentre diceva questo mi spinse verso il basso, era forte, quasi cadevo, così non opposi troppa resistenza ma finii in ginocchio. Luca continuò:
“Adesso fai fai quello che ti dico senza fiatare” mentre diceva queste parole vidi che aveva inserito una mano nei pantaloni della tuta.
A momenti non capivo cosa stesse facendo, cosa volesse fare, un attimo prima c’era Luca che stava facendo in modo che Dario andasse a letto con Claudia evitando che io fossi presente, un attimo dopo tutto stava cambiando, mi serviva qualche istante per capire cosa stesse succedendo, cosa fare.. tempo che non ebbi.
Luca con l’altra mano tirò giù contemporaneamente pantaloni e slip. Spuntò il suo cazzo in erezione, era grosso, ma non capivo cosa volesse da me.. cosa aveva a che fare con Marco, si era scopato Claudia, si, io ero lì sotto ed era successo altro, però non credevo ne avesse parlato. Intanto dall’altra stanza sentivo Claudia dire: “Piano, fa piano” e ancora dei mugolii..
Luca disse:
“Sai cosa fare vero?”
“Luca” dissi “Cosa stai facendo? Io non.. cioè.. cosa dovrei fare, io non ho mai fatto una cosa del genere e poi mi piacciono le ragazze..”
Luca disse:
“So che ti sei divertito con Marco, ma stai tranquillo, non dirò nulla a nessuno, il tuo segreto è al sicuro”
Cercai di difendere la mia posizione e dissi:
“Non ho fatto nulla con Marco, è stata una cosa a tre, ed era tutto per Claudia, io non..”
Mi interruppe, era come se non avesse sentito una parola di quanto gli avessi detto.
Ero uomo anche io, sapevo quello stato di trance da Libido, dove vai dritto come un treno, solo un NO secco e deciso può riportare un uomo in quello stato alla realtà, a fermarsi, ne ero consapevole, ora il punto era, se dire quel NO, oppure vedere dove ci avrebbe portato il vento..
Rimasi in silenzio, ero in ginocchio, avevo davanti a me un uccello in piena erezione, Luca si fece in avanti con il pube per cercare il mio viso, io mi feci indietro, ma non potevo indietreggiare troppo, ben presto sentii la mia testa toccare il muro, non andava bene, quel muro poteva essere un problema se le cose fossero andate avanti, non mi avrebbe lasciato ulteriore spazio, così quasi per istinto conservativo mi riportai più avanti, inconsapevolmente verso quel cazzo che puntava al mio viso, era vicino, troppo vicino, girai il viso per evitarlo e lo sentii strusciarmi sulla guancia.
Poi Luca disse:
“Marco dice che hai ripulito tutto con gusto, e io voglio le stesso”
Mi sentii raggiungere la testa dalla sua mano, mentre con l’altra mano si prese il cazzo e lo puntò nuovamente verso di me, adesso era difficile evitarlo, sentivo delle farfalle allo stomaco, i rumori dall’altra stanza erano inconfondibili, stavano facendo sesso, decisi di andare avanti, non potevo negare che essere preso in quel modo, essere preda e protagonista della libido di Luca mi stava smuovendo qualcosa che mai avrei immaginato, così restai fermo e sentii la punta del suo uccello puntare le mie labbra chiuse.
Sarà stata la situazione imprevista, mai immaginata, o forse qualcosa di ancestrale, non so, ma iniziai ad eccitarmi, ma a differenza della notte prima, la mia crescente eccitazione non trovava uno sfogo, non potevo e non mi andava di toccarmi, ero già impegnato a gestire Luca, e non mi andava, cioè, provavo imbarazzo anche verso me stesso ad ammettere che la cosa mi stava eccitando, quindi, ero da una parte preda di Luca, dall’altra arso dall’eccitazione che non poteva trovare una risposta fisica, cresceva, cresceva sola e aumentava esponenzialmente. Sentivo il mio cuore esplodermi nel petto, la salivazione azzerarsi, e il mio pene esplodermi, costretto negli slip e dal pigiama. Fu tutto questo turbinio di sensazioni a convincermi ad aprire leggermente le labbra, poi ancora un pò di più, fino a dare lo spazio necessario a Luca per farsi strada nella mia bocca.
Lui lo stringeva in mano, non era ancora scappellato, sentii entrare la punta, per qualche centimetro, giusto quei centimetri che erano liberi dalla sua mano, mano che, quindi, arrivò subito sulle mie labbra. Sentivo il suo odore, ma ancora non c’era alcun sapore, ero stato costretto ad aprire le labbra, poi sentii la sua mano stringere il cazzo e contemporaneamente spingere con il pube.
Eccolo. La mano stringeva il cazzo che nell’avanzare nella mia bocca lasciava indietro il prepuzio ed entrava nella sua forma più intima. Adesso si che ne sentii il sapore, lo sentii scorrere sulla mia lingua, riempirmi la bocca e dirigersi verso l’ugola, poi si fermò.
Luca ansimando disse sempre a bassa voce:
“Non lo dirò a nessuno, stai tranquillo, e non dirai nulla nemmeno tu” e cambiò le carte in tavola continuò:
“Altrimenti dirò che ti sei buttato sul mio cazzo e hai fatto tutto da solo”
Non sapeva che in quel momento l’ultima cosa che pensavo era il giudizio degli altri, ma quello di me stesso.
Tornò indietro, quasi ad uscire, ma riaffondò nuovamente, oramai era tardi per tirarsi indietro. Continuava a dirmi che non avrei dovuto farne parola con nessuno mentre prese a muoversi oramai ritmicamente nella mia bocca, poi si allontanò, lo tirò fuori, mi alzò il viso e mi disse:
“Hai capito cosa ti ho detto?”
Io ero tra lo shock e l’estasi, ero eccitato come forse non lo ero mai stato prima, avevo quasi preso il ritmo, e quasi mi dispiaceva fosse uscito, così, lo guardai e dissi:
“Si, ho capito, non ne parlerò con nessuno”
Lui aggiunse:
“Sarà il nostro segreto” e si rifece verso di me. Il suo cazzo era durissimo e ricurvo, questa volta aprii le labbra e lo sentii rientrare, iniziai a gustarne il sapore, iniziai a ispezionarlo con la lingua, stavo esplodendo di eccitazione, avrei fatto di tutto, se mi fossi potuto toccare sarei venuto all’istante, e probabilmente poi non avrei continuato, ma purtroppo l’eccitazione mi stava consumando dentro, così decisi di mollare ogni freno inibitorio e farmi guidare dall’istinto.
Così lo riaccolsi nella mia bocca, capii come fare, capii anche dalle sue risposte fisiche se ciò che facevo andava bene, così presi a succhiare, e ad ogni affondo il suo glande scorreva sulla mia lingua per poi essere risucchiato prima che arivasse troppo infondo, per poi andare indietro, e ripeterlo nell’affondo successivo, iniziai a prenderci gusto, Luca iniziava ad ansimare, diceva cose tipo:
“Sei una vera bocchinara”
A me in quel momento non importava, non ero in me, ero in un altro pianeta.
Continuai allo stesso modo, solo con sempre più saliva, dovuta ai vari affondi, poi Luca iniziò a premere di più, ad ansimare di più, sentivo il suo cazzo gonfiarsi sempre di più, così di conseguenza all’aumento della sua foga, quasi di istinto irrigidivo sempre di più la lingua, quella lingua che era la base sulla quale scorreva la parte bassa del suo glande. Poi fece un affondo, ma a momenti mi arrivava in gola, così indietreggiai, ma sentii quasi subito il muro dietro la mia testa, così Luca, ancora nella mia bocca, mi prese il viso con le due mani, mi bloccò e prese a scoparmi la bocca, i primi due affondi furono difficili da gestire, cercai di allontanarlo, lo spinsi via d’istinto.. lui si tirò fuori, si fermò un momento, poi si rifece verso di me, per rimettermelo in bocca e disse:
“Sto per venire, resisti solo un pò”
Io d’istinto dissi:
“Come stai per venire e come facciamo?”
Luca lo rimise nella mia bocca, io lo lasciai entrare ancora una volta, e disse:
“Non ti preoccupare, devo solo finire”
Sono un uomo, eppure ero così preso che a momenti dimenticavo le conseguenze, le ovvie conseguenze di quell’atto, il finale naturale. Si, non avevo preso in considerazione la venuta.. Non reputatemi pazzo o stolto, ma davvero non avrei mai immaginato di finire in quella situazione..
Era tutto diverso adesso, Luca si muoveva nella mia bocca in maniera più rude, ero più in difficoltà, c’era più foga, sapevo che ora non si stava più facendo succhiare, ma stava facendo in modo di venire, e quel suo essere in preda alla libido iniziò ad eccitarmi ancora di più, l’idea che da un momento all’altro avrebbe raggiunto l’orgasmo, che avrebbe eiaculato mi dava le farfalle allo stomaco. Ci era quasi vicino, sentivo un sapore diverso, sapevo essere il liquido preseminale, sapevo che dovevo resistere ancora per una decina di secondi, solo qualche altra pompata e poi…
E’ difficile descrivere i miei pensieri in quel momento, ma ci proverò:
Ero forse stato costretto a prenderlo in bocca da un bulletto, non l’avrei fatto, è vero, ma non mi sentivo vittima, piuttosto il contrario, provai questa strana sensazione di potere.
Avrei potuto fare tutto in quel momento, tipo smettere, alzarmi e andar via, sputtanarlo davanti a tutti, si avrei potuto farlo, avrei potuto anche staccarglielo con un morso, avrei potuto fare in modo che non venisse, o avrei potuto farlo venire, avrei potuto spostarmi, o no, ingoiare, o no, avrei potuto rovinargli la venuta o renderla indimenticabile, avrei potuto fare tutto, ero io che comandavo il suo piacere, ero io al comando, questo cambiò la mia percezione rispetto quell’atto.
Presi la mia decisione.
Misi una mano sul suo quadricipite, in modo da controllare l’affondo, e misi l’altra mano sul suo adduttore, in modo da rispingerlo verso di me, avevo il muro dietro la mia testa e Luca che ormai scopava con la mia bocca, era inerme, vittima del piacere, come me, ma a differenza mia, lui stava per raggiungere l’orgasmo, sentii i sapori cambiare, sentii il suo cazzo gonfiarsi, lo guidavo con le mani sulle sue gambe, ancora due affondi, poi iniziai a sentire le sue gambe tremare, a mala pena lo reggevano in piedi, sapevo cosa significava, sapevo cosa provava, quel piacere salire, passare come una scarica elettrica per tutto il corpo e poi convogliare tutta quell’energia verso la cappella, sapevo che iniziava a sentire quella specie di bruciore piacevole che precede gli spasmi che portano all’eiaculazione…. e tutto ciò stava avvenendo grazie a me.
Ancora due affondi e poi il terzo fu decisivo per entrambi.
Spinse in fondo, riuscii a non farlo andare troppo in fondo posizionando la lingua a guardia della gola, sapevo che stava per succedere, ma non fu come me lo immaginavo, fu tutto più semplice, più naturale.
In quell’affondo Luca cercò di soffocare un grugnito, e mentre tremava come una foglia sentii il suo cazzo muoversi in autonomia nella mia bocca, come un muscolo che si contrae, poi sentii molto liquido che si mischiava alla mia saliva, sembrava essersi materializzato dal nulla, il sapore non era sgradevole, anzi, divenne tutto quasi gustoso, mi venne da ingoiare, e nel tirar giù, avendo il suo cazzo in bocca, dovetti risucchiare, tirai giù ma sentii altre contrazioni che andavano all’unisono con i suoi gemiti. Questa volta partirono degli schizzi che si smorzarono per fortuna sul mio palato, poi ancora, ma smise di schizzare, così, oramai in estasi, ripresi a muovermi permettendogli di liberarsi di tutto il suo seme, di tutta quella venuta, mi lasciò fare, aveva quasi finito, lo sapevo, ma quasi non riuscivo a fermarmi, quando si aprì la porticina della cabina armadio e sentimmo entrambi una voce che diceva:
“Cosa cazzo fate?”
Era Dario. Fu come risvegliarsi da un torpore, da un sogno. Luca più di me, ritornò subito alla realtà, uscì bruscamente, forse troppo, dalla mia bocca, continuava a gocciolare le ultime energie di quella eiaculazione, si girò e vide la faccia di Dario, quasi incredulo. Ecco il timore più grande di Luca si era avverato, era stato scoperto. Dario finì di sistemarsi e andando via disse:
“Luca, fai schifo”
Luca non sapeva cosa fare, si ricompose e andò via anche lui dalla stanza. Io rimasi li a terra, ancora con la testa contro il muro e quel sapore in bocca, ero completamente eccitato, a differenza di Luca non ero venuto, ma avevo solo accumulato passione, e lì la vidi, timidamente Claudia si fece avanti e comparì dietro quella porta, mi sorrise.
Era completamente nuda, immobile, curiosa, aveva una mano dietro il sedereuna gamba dritta e l’altra con il piede in punta, come se si stesse pulendo. Infatti, tirò via un fazzolettino di carta, la vidi ancora ripulirsi dietro e poi mi sorrise ancora, andò verso la porta, la chiuse a chiave e venne verso di me.
Io ero ancora in Trance. entrò nella cabina armadio e mi si mise a cavalcioni, mi disse:
“Ti è piaciuto?”
Non le risposi.
Lei non mi chiese altro, si avvicinò e mi baciò profondamente, sentivo la sua lingua voler condividere con me di quel sapore, la sentivo ansimare, prese a strusciarsi su di me, mi misi comodo, distesi le gambe, lei mi tirò fuori l’uccello, era durissimo e bagnato tant’è che mi chiese con tutta la naturaleza del mondo:
“Sei venuto con Luca?”
Io risposi solamente “No, tu con Dario”
Lei disse allo stesso modo “No” e nello stesso momento sentii il mio cazzo avvolto dal calore di Claudia.
Era bagnatissima, lo ero anche io, entrò senza alcuna fatica, prese a muoversi.
Mi chiese,
“Cosa è successo?”
Io risposi con tutta la naturalezza del mondo:
“Ho fatto un pompino a Luca”
“E sei stato bravo” la sentivo aumentare il ritmo
“Penso di si, mi è venuto come un cavallo”
Mi rimise la lingua in bocca e iniziò a premere di più con il clitoride.
Trovai il coraggio e la forza di dirle:
“Cosa è successo con Dario?”
Lei rispose ansimando:
“Mi prometti che non ti arrabbi?”
“Te lo prometto”
“Mi ha fatto mettere pancia sotto, mi ha sollevata mettendo il cuscino sotto l’inguine e mi ha inculata” la sentivo arrivare all’orgasmo, e sentivo, finalmente, giungere il mio.
Anche io volevo essere parte del suo atto con Dario, le chiesi:
“Ho visto che ti puilvi, dove è venuto”
“Amore, è venuto dentro, è venuto tutto dentro”
Prese a tremare, anche io, mi tremavano le gambe come erano tremate a Luca qualche minuto prima, stavamo venendo insieme, raggiunsi il suo ano con un dito, entrò facilmente, era ancora pieno del seme di Dario.
Lei strillò di piacere, si stava concretizzando il suo orgasmo, sentii stringere, esplosi dentro di lei, i movimenti erano quelli giusti, perfetti, due corpi che godono all’unisono, sudati, usati, perfetti..
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